lunedì 11 aprile 2016

Tazzina di sakè.

Goli Taraghi, La signora melograno, Calabuig

Qualche giorno fa mi sono immersa, e spero di avervi fatti immergere, in un'atmosfera persiana, qui.

Dopodiché, mi è letteralmente ricascato tra le mani questo bel libro, che avevo letto quando ho avuto la fortuna di fare la giurata al Premio Sinbad - un premio internzaionale per l'editoria indipendente. Questo piccolo e importante libro prosegue allora quel percorso persiano e ne arriva al cuore. 

  Goli Taraghi racconta un Iran personale e universale: un Iran pre-Rivoluzione, quello della sua infanzia e quello del ritorno a Tehran dopo il suo esilio a Parigi. Il tutto attraverso le lenti di una scrittura felice e pulita, dentro i meandri di una famiglia con tutti i suoi ruoli, i suo personaggi definiti e in via di definizione:

Un paio di settimane più tardi la zia ci annunciò che aveva ottenuto un visto per il Canada e il marito aveva deciso di lasciare l'Iran appena possibile. 
Mia madre sospirò:
"Magari potessimo andarci anche noi!".
Mia nonna si arrabbio:
"Neanche per sogno, il nostro posto è qui e dobbiamo tornare alla nostra casa e alle nostre vite!".
"Quale vita?!" rispose mia madre tra le lacrime.

Un Iran da cui scappare, cui restare ancorati, donne forti, dolore, gioia, emozioni sottili e grandi. Tante donne dal carattere inossidabile o fragilissime, ma tanti altri personaggi colorati, ambigui. Amore e violenza, paura e speranza.

Divisa tra le sue tradizioni più care - scrive in persiano - e l'effetto corroborante e salvifico della sua Parigi, questa scrittrice per me è stata una scoperta, spero sarà altrettanto per voi. 

Due note a margine: complimenti per la traduzione dal persiano ad Anna Vanzan e alla casa editrice per la copertina con frammento di un calligraffito iraniano.

Ah, beh, poi se volete sapere chi è la signora melograno del titolo vi tocca leggere tutto il romanzo! 

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